La famiglia D’Ambra con il suo “Il Focolare”, dal 1991, rivendica le storiche radici agricole e l’anima fondamentalmente terragna della cucina ischitana. La Trattoria “a difesa della cucina tipica non solo isolana senza frontiere”, come si definisce, vede l’intera “ciurma” di Riccardo e Loretta al lavoro: Francesco e Agostino in cucina con la mamma; Cristiana e, soprattutto, Antonella al vino; Mariateresa e Luciana ai dolci; e Silvia con papà Riccardo in sala. Il menù del locale cambia ogni stagione, e anche ogni settimana. In autunno non mancano i fagioli e le castagne a zuppa abbinati con le verdure; seguiti da zucca e funghi. Quando il freddo, poi, si fa rigido, subentra il maiale in ogni sua declinazione. Tra le altre: lo stinco arrosto e il capocollo. Ad aprile, è il turno della lasagna alle fave e dei carciofi freschi conditi con un battuto di aglietto selvatico e olio extravergine; d’estate, c’è la lasagna al melone e lo gnocco di melanzane. Racconto nel dettaglio di questo locale al quale sono tornata dopo molti anni in occasione dell’incontro Slow Food con il presidente Burdese (vai), sul sito di Luciano Pignataro (vai).