Si è concluso domenica scorsa al Musa di Benevento il ciclo di incontri “Lo straniero del paese accanto” (vai al post precedente) promosso da Ideas, Provincia e Direzione Generale della Campania per i Beni culturali in occasione delle Giornate del Patrimonio. 1000 le presenze registrate. Sabato ero lì impegnata nella moderazione del convegno “Valani ieri, immigrati oggi”. Un incontro veramente interessante nella cornice di questo Museo che è concepito come vero inno all’agricoltura, al mondo delle campagne e alle sue storie. Il mercato dei valani, diffuso in molte regioni del Sud Italia in forma clandestina fino agli anni Sessanta, si svolgeva a Benevento, ogni 15 agosto. I ragazzi, tra 10 e i 15 anni, erano ingaggiati per un anno: dall’otto settembre all’otto settembre successivo. La compravendita pattuita con i genitori, conclusa per qualche migliaio di lire, prevedeva anche il vitto, ossia un certo quantitativo di pane. Una vita durissima, quella dei valani, costretti a dormire nelle stalle anche solo tre ore a notte per occuparsi degli animali. Seguendone in tutto il ritmo di vita. Il 15 agosto potevano tornare in piazza per essere venduti a qualcun altro. “I garzoni, al grado più basso della gerarchia rurale, e i valani, dediti alla cura del bestiame, pur essendo fondamentali nell’economia del lavoro agricolo, sono sempre stati ruoli occupati dai borderline, gli stranieri della società” ha sottolineato il responsabile scientifico del Musa Mario De Tommasi. Ad aprire l’incontro è stato un brano recitato dall’attore Leonardo Agrella che raccontava la storia di uno di questi ragazzi percosso per aver conservato in tasca una cipolla, “companatico” non autorizzato dal padrone. L’incontro ha visto inoltre la partecipazione dei sociologi Antonio Pietrantonio, Franco Calvanese e Rossana Maglione e del Presidente di Slow Food Campania Gaetano Pascale e i saluti dell’Onorevole Roberto Costanzo e dell’assessore provinciali alla Cultura Carlo Falato. Carmine Nardone, past president della Provincia, oggi alla guida dell’associazione Futuridea, auspicando un ulteriore approfondimento delle tematiche affrontate dall’incontro, ha detto: “La mutazione del paesaggio della Provincia di Benevento e della sua vocazione rurale sono temi oggi sottovalutati e che necessitano di essere indagati con indagini che abbiano la più ampia eco possibile.” Della storia dei valani di Castelpoto, in provincia di Benevento, ha recentemente (6 gennaio 2007) parlato Il Sannio sull’onda della testi di laurea di una studentessa che ne ha ricostruito le vicende.«Come erano le pecore, come erano i buoi, così eravamo noi», raccontava Antonio Schipani, uno di loro. Ma anche il racconto che ne fa il giornalista Antonio Massari per La Stampa, ripreso nel web da Microglobal.net è molto impressionante. Un fenomeno che poco più di quaranta anni fa si è definitivamente esaurito e che parla di una di una schiavitù del XX secolo ai danni di individui disperati e di un Sud molto diverso da quello odierno. Neanche oggi in pace.