Ridotte a portafortuna scaccia malocchio, a ispiratrici di posizioni Yoga per un “risveglio da leoni”, le rane hanno ancora qualcosa da raccontare. Ho recentemente scoperto (vai al post precedente) che un tempo erano numerose nel territorio di Marcianise, per la presenza delle acque dell’antico Clanio.
E dove c’è abbondanza di una materia prima, c’è anche chi pensa a farne un piatto. Ed ecco che dal fiume e dai canaloni realizzati in epoca vicereale e borbonica, i Regi Lagni, le rane finivano nel tegame. Fritte, in guazzetto, in umido, secondo ricette quasi dimenticate. Questo ed altro, la Sagra della rana di Marcianise, senza troppe pretese vuol ricordare. un’occasione per stare insieme, mangiare e bere e balalre che i marcianisani apprezzano da sei edizioni.
Ieri sera sono stata lì ed ho apprezzato. Il racconto di questa simpatica esperienza è sul sito di Luciano Pignataro che ringrazio come sempre per l’ospitalità (vai) .