Ho occasione di ritrovare i vini della azienda in occasione della cena organizzata a La taverna Do Re a Napoli volta che penso al Vesuvio mi vengono in mente due immagini: quella di un coloratissimo cono che erutta stelle filanti di quel genio di Andy Warhol e il fumetto applicato sulle tshirt esposte nello shop degli Scavi Archeologici di Pompei nel quale il vulcano, con due occhi e una gran bocca, con una espressione falsamente affranta dice: di “Pompei? … I’m sorry”” . Un po’ di black humor per turisti che a me ricorda, come credo a tutti i napoletani, di che forza è dotato questo gigante di oltre 1200 metri che fa da tranquilla carta da parati nelle foto che si scattano da ogni angolo della città. A dispetto della apparente placidità, è frenetica la vita sul vulcano e troppo ricca la terra per lasciarla incolta. A Trecase, l’azienda di Massimo Setaro e sua moglie Mariarosaria, due professionisti prestati alla campagna, oggi accompagnati dal loro piccolo Vincenzo, sono un esempio di questo fiorire del Vesuvio. Accanto a fave fresche e pancetta dell’ottimo salumificio Cillo, incontro Minos. Fa della sua capacità di allargarsi in bocca e di trovare l’equilibrio tra frutto e mineralità i suoi punti di forza, Minos che è tutto forché una Falanghina alla quale affibbiare un suffisso minorativo. Ne racconto sul sito di Luciano Pignataro (vai).
Home » Eventi in Campania » Monicotterate-Minos 2008 di Casa Setaro, il Vesuvio non è immobile