L’ossessione dell’ordine. Non c’è bisogno di puntare a una o due stelle Michelin per acquisire, nel proprio locale, una certa fissa per i dettagli. Non è’ da tutti, certo. Ma ne ho girati di ristoranti in questi anni e il minimo che possa fare è quello di essere critica con il mio. Nel corso della mia giornata, che trascorre tra molteplici attività, alcune delle quali di infimo ordine (e mica uno si mette in cucina senza sudare prima un bel pò su tutto il resto!), come è giusto che sia, una bella fetta di tempo è spesa per mettere in ordine. E qui non parlo del pulire in senso stretto. Non manca neanche quello. Per dare un tono a un locale, nulla può essere lasciato al caso. Fateci attenzione. In compenso tutti quelli che sono intorno a voi, a meno che non condividano questa impostazione di base e la seguono come un credo, vi daranno un bel da fare. In un piccolo giro intorno alla casa che ospita Oklacà ogni giorno raccatto di tutto. Sigarette, tovaglioli volati via e sfuggiti alla scopa e piccoli oggetti fuori posto. Oggi ho spostato tre volte dei sacchi pieni di bottiglie di vetro e gli arnesi della donna delle puliziae. quante volte glie lo detto che questo è un locale pubblico! Ecco un bel argomento: far pulizia nel proprio locale con stile. Vallo a far capire a questa brava donna che si trascina dietro il suo secchio ovunque e che lo lascia sempre in bella vista! Ricordo bene, di essere rimasta incanta dall’operazione del cambio di tovagliati al Palazzo Petrucci alcuni anni fa. Leggiadria e delicatezza. Ma torniamo a noi. Immaginate che il vostro migliore bigliettino da visita sia l’entrata del vostro locale. Io lotto perchè non vi parcheggino i motorini i fornitori quando consegnano. Poi comincio a raccogliere, all’interno, borse, occhiali, mazzi di chiavi. Nulla di strano, insomma. Ma è importante, secondo me, che l’aspetto complessivo degli ambienti sia rigoroso. Non parliamo della cucina. E poi della pulizia e armonia del piatto che contiene le pietanze. Notoriamente e storicamente nota per essere una caotica e disordinata, mi son trasformata in fanatica della pezzuola. La passo 50 volte al giorno. Mi sembra di avvertire che se il disordine riescisse a prendere il sopravvento nei momenti più critici, si riverserebbe nei piatti. E invece loro devono essere lo specchio dell’amore per l’estetica e il dettaglio. Non si potrebbe dir meglio: l’occhio vuole la sua parte. Buona giornata.
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