“Mi sono chiesto a un certo punto perché mai vinifichiamo i bianchi in modo differente dai rossi. E quindi ho deciso di non farlo più”. E’ nella semplicità sconcertante della frase di Giulio Armani, produttore ed enologo piacentino, il succo del seminario su vini bianchi macerati condotto dal vicecuratore della guida Vini d’Italia dell’Espresso Gianpaolo Gravina. Questo genere di vino “si presenta in un modo spiazzante. Non sempre la componente floreale è riconoscibile. La frutta, nella sua accezione aspra, torna come valore” ha detto Gravina. Digeribilità (ndr: la capacità di accompagnare la tavola), sapidità e acidità sono individuate da Gravina come gli elementi premianti di questi prodotti che “portano con sé un aspetto nuovo e stimolante che fa pensare ad abbinamenti inesplorati”.