La Basilicata ti entra nel cuore e non trova la via per uscirne. Un giro nel Vulture per un appassioanto di vino è una festa: tutto è accessibile e la luce ti accompagna da mane a sera, come solo in Puglia accade. Racconto l’inconro con Michele Cutolo e i vini della azienda Basilisco sul sito di Luciano Pignataro (vai). Un pò di anteprime:
Teodosio 2008 Aglianico del Vulture doc
Rubino e luminoso. Al naso evidenzia profumi di frutta a bacca rossa polposa e note di spezie dolci e di pepe nero. Lasciandolo nel bicchiere qualche minuto anche sentori di caffè macinato di fresco e cacao. In bocca fa dell’equilibrio e della dinamicità i suoi punti di forza con un ingresso morbido dal quale parte alla conquista della bocca marcando il gusto con la sua espansiva fruttuosità e una mineralità e freschezza che sostengono la beva. Pieno e lungo con ricordi polposi.
Basilisco 2007 Aglianico del Vulture doc
Mi aveva emozionato davvero, il Basilisco 2006 all’ultimo Vinitaly con un anno di bottiglia di più. A riprova che l’aglianico ha una lunga strada davanti a sé da percorrere nella ricerca del suo assetto definitivo. Il millesimo 2007, rubino e luminoso mostra una bella complessità al naso, aspetto che è incentrato sul gioco olfattivo tra piccoli frutti di bosco, prevalentemente neri, fiori appassiti e sottobosco. Bello l’intreccio con le note sottili di caffè e anice stellato. In bocca Basilisco, con sorprende ampiezza e nettezza dei sentori, si ripropone con sorprendente corrispondenza, presentandosi con caratteri di una croccantezza di frutto e freschezza che ne fa una delle caratteristiche di questa cantina che ricerca nel bicchiere l’esaltazione di una materia prima semplicemente eccellente, come racconta Michele Cutolo, in più perseguendo l’eleganza.
Nella foto (Monica Piscitelli): Basilisco 2006