Una bella mattinata carnevalesca a La Masardona di Napoli. Ci voleva: monumentale pizza fritta da abbinare a dei grandi classici della regione. Per la prima tappa 2012 del mio Pizzalab per lo studio dei grandi ingredienti e delle ricette tradizionali della pizza campana ho riunito una decina tra amici addetti al settore e giornalisti. Assente “ingiustificato” Luciano Pignataro. : )
Ad accoglierci il pizzaiolo friggitore della mia Top 5 Migliore Pizza Ripiena, Enzo Piccirillo che ha proposto alcune delle specialità del suo locale della zona Mercato.
Doppia la missione di questo Pizzalab: assaggiare, accompagnati dalle spiegazioni di Piccirillo per carpire i sui suoi piccoli segreti, due tipi di Pizza fritta (Classica con ricotta, cicoli, Fior di Latte e pepe; e con Scarola); il Migliaccio salato di Carnevale; una pizza rustica con Scarole e un Tortano napoletano.
Ma anche esplorare con quali vini si possono sposare.
Le preparazioni di Piccirillo hanno entusiasmato il gruppo per la loro leggerezza. Mai (ma io lo sapevo!) avevano mangiato una pizza fritta “così poco fritta”. Le tracce d’olio vanno cercate con la lente d’ingrandimento sul tovagliolo.
Come contrastare il presunto untuoso della pizza fritta? Si era andati lì con questo irremovibile desiderio di capire e sperimentare alcuni degli abbinamenti più agognati della cucina tradizionale napoletana.
E allora: ho chiesto a Francesco Martusciello di portare l’Asprinio della sua Cantina Grotta del Sole, a Raffaele del Franco di proporre un bel bianco figlio del fresco irpino (missione ottimamente compiuta con Fiano di Avellino Alimata della Cantina Villa Raiano) e a Sara Marte di sparare la cartuccia che esce dal cuore di tutti i degustatori amanti di pizza: il Gragnano (lei calerà la carta della bottiglia della Cantina Sannino).
Il sesto Pizzalab, format che da luglio a dicembre scorso ha è passato per le pizzerie di Enzo Coccia, Antonio Pace, Franco Pepe, Gino Sorbillo e i fratelli Di Porzio, è finito con la foto di gruppo e il Marsala all’uovo che tradizionalmente a Napoli si accompagna alla pizza fritta. Si, avete capito bene!
A questo gioco si sono sottoposti con noi gli altri amici presenti: Mario Carillo, Vincenzo D’Antonio, Tommaso Esposito e Anna Ruggiero mentre il bravo Amedeo Veneruso riprendeva tutto per la sua Tv.
Così nella Guida per Iphone e Ipad alle Migliori Pizzerie di Napoli e della Campania realizzata per questo blog recensisco La Masardona racconto la storia de La Masardona (Via Capaccio Giulio Cesare, 27 –Napoli – tel. 081.281057).
Da sempre nei quartieri popolari di Napoli, le donne contribuiscono al bilancio familiare improvvisandosi pizzaiole di strada. E’ iniziata così la storia della ‘Masardona, al secolo Anna Manfredi. Partì nel 1945 e si guadagnò fama di fare una delle migliori Pizze fritte della città.
Da quando a seguirne le orme, in questo semplice locale con tre tavoli nei pressi della Stazione centrale, è il nipote Enzo Piccirillo, la Pizza fritta si è affinata diventando vera specialità che coniuga al sapore di sempre una maggiore attenzione alla qualità. I fan di questa pizza leggera e squisita accorrono da ogni dove e per i viaggi più lunghi Enzo ha studiato un packaging adeguato a gustarsela sempre come appena fatta.