E’ uno strano fenomeno quello che porta tanti italiani a mettersi ritualmente in macchina domani per passare all’aria aperta la Pasquetta, affrontando il traffico, a volte il caldo. Si affollano i parchi, le riserve i pezzetti di prato in ogni dove. L’italiano riscopre il piacere per la natura e quello del consumare un pasto frugale, ma sempre ipercalorico, sotto la volta del cielo. Non un altro giorno dell’anno: proprio il Lunedi’ in Albis, si va a fare l’escursione. Caschi il mondo. Partenza intelligente o meno.
A Napoli, direi anche in Campania, il “casatiello” un pò secco e tutti i rimasugli del pranzo di Pasqua e del periodo festivo vengono doviziosamente avvolti nella carta stagnola per l’occasione, ci si mette vicino un pò di vino rosso del contadino e una frittata di maccheroni (quasi sempre spaghetti) fresca “fatta da mamma” o dalla “zietta” (la zia non sposata che sta a casa). Poi la vestizione: ci si infila le scarpe e la tuta sportiva nuova, ben stipata nel guardaroba, si inforcano gli occhiali da sole, anche se fuori piove, si calza un berretto con visiera, si acquista un pallone “Supersantos” per strada, e si parte. Sono certa che almeno una volta nella vita vi sarete trovati all’interno di una comitiva cosi’ assortita. Non si sfugge. Magari era il tempo degli anni che suonano “teen”. La Paquetta organizzata in questo modo è un vero fenomeno di costume, una tradizione. Come quella di fare il capitone a Natale, anche se non piace quasi a nessuno. Le isole, Ischia in particolare, sono prese d’assalto da bande di giovinastri chiassosi accompagnati da opulente ragazze che indossano scarpe a punta e tacchi a spillo per la passeggiata. Le signore che fanno la traversata nel Golfo per raggiungere la seconda casa in una delle isole, li osservano con aria di scherno e, un pò di biasimo. Quasi sempre, tutti, gli uni e gli altri, si pentono di essere cascati nella trappola, per l’ennesimo anno, ma tutti il successivo tornano a ripetere il rito. Come se qualcuno glie lo avesse prescritto. Solo nell’età adulta, dopo aver consumato per più anni questa processione pietosa, ed essersi progressivamente sistematicamente annoiati, ci si libera di questo fardello e si decide di restare a casa nonostante le insistenze di molti ad unirsi a improbabili comitive. Ma questa è già la fase del dopo primo matrimonio. Due gli elementi fondanti della giornata di Pasquetta: l’immancabile “abboffata” e una vaga voglia di sentirsi sportivi e in equilibrio con la natura almeno per un giorno all’anno. Tanto è scritto tutto questo, nella storia popolare, che una canzone molto divertente degli anni Ottanta, di un neomelodico dal nome significativo, “Tony Tammaro”, la racconta cosi’: “‘Ncoppo ‘o vaporetto senza fa ‘o biglietto, ce ne jammo a Ischia pe’passa”a pasquetta, ce simmo purtate ll’ova e ‘o casatiello, mamma ‘ce ha fatto ‘e sacicce cù ‘e friarelle (…) Appuntamento ‘o molo Beverello, mettimmoce ‘e ray banne che parimmo cchiù belle si perdimmo ‘o Lauro ce pigliammo ‘o Caremarro, se pava cchiù assaie ma stanno ll’ati tamarre”.
Visto che ai richiami atavici della tradizione e del folclore, non si resiste, vale la pena dare un’occhiata alle previsioni: se coda in autostrada deve essere, meglio sia con il sole!
Il tempo previsto per i prossimi giorni:
Pasqua: alternanza di nuvole e momenti di sole sul Triveneto. Molte nubi altrove: rovesci sparsi al Nordovest, Emilia, Toscana, Umbria, Lazio, Appennino Centrale, Campania, Calabria e Isole; qualche nevicata sulle Alpi al di sopra di 1500 metri. Temperature in calo al Centronord e Sardegna: massime fra 12 e 18 gradi al Nord e Sardegna, fra 15 e 20 gradi al Centrosud.
Pasquetta: in gran parte del Nord tornerà a splendere il sole. Ancora molte nuvole nel resto d’Italia, con improvvisi rovesci e temporali su Centrosud e Isole. Ventoso. Temperature massime in rialzo al Nord, in calo invece al Centrosud.
Pasquetta: in gran parte del Nord tornerà a splendere il sole. Ancora molte nuvole nel resto d’Italia, con improvvisi rovesci e temporali su Centrosud e Isole. Ventoso. Temperature massime in rialzo al Nord, in calo invece al Centrosud.
Auguri. m.