Erano dieci anni circa che non percorrevo via Campana in direzione Quarto (Napoli). Attraversato quel corridoio in tufo che passa sotto un pezzo della Montagna Spaccata, si arriva in questo centro pieno di costruzioni moderne, ad un passo dalla città. Qui da bambina acquistavo con mio padre la pasticceria e un pane a fascine da una vecchia, del quale ricordo ancora il sapore. Stento un pò a ritrovare i luoghi. Tutto sembra piu’ piccolo di allora.
Ricordo le incredibili pedalate in bicicletta giu’ per la discesa che portava al cantiere di papà, a Via Campana, i cani che abbaiavano e scodinzolavano all’impazzata. Mia sorella piu’ piccola doveva essere un pezzo davanti a me, come sempre.
Di rientro dalla presentazione della nuova Mostra del Museo del Mare (vai al post precedente e vai alle foto) dove si è raccontato di un uomo innamorato del mare, Ajmone Cat (il primo italiano a giungere autonomamente in Antartide), che faceva di questo elemento lo specchio della sua libertà, che da ragazzo bramava per avere la sua piccola tartana, sono un pò sopraffatta da una curiosa nostalgia. Mi venie in mente l’odore delle carte nautiche, impregnate di nafta e salsedine e l’ultima corsa in barca nel maggio del Novanta.
Di rientro dalla presentazione della nuova Mostra del Museo del Mare (vai al post precedente e vai alle foto) dove si è raccontato di un uomo innamorato del mare, Ajmone Cat (il primo italiano a giungere autonomamente in Antartide), che faceva di questo elemento lo specchio della sua libertà, che da ragazzo bramava per avere la sua piccola tartana, sono un pò sopraffatta da una curiosa nostalgia. Mi venie in mente l’odore delle carte nautiche, impregnate di nafta e salsedine e l’ultima corsa in barca nel maggio del Novanta.
Questo mio Sud è pieno di passioni e strazi. E’ proprio vero: non c’è un luogo giusto per realizzare un sogno. Esiste solo quello che scegli, che senti tuo.
E’ un pò questa l’impresa di una giovane chef e di suo marito che, mentre tanti ragazzi del Sud riprendono a emigrare al Nord, decide di dedicarsi, a Quarto, a una passione grande: la cucina. Lo racconto sul sito di Luciano Pignataro (vai).
Foto (m.p.): L‘arancino di riso e verza su passatina di verza, pomodori secchi e acciughe di Marianna Vitale (Sud Ristorante) ha tutto il gusto di uno dei piatti storici della tradizione napoletana, senza averne la forma