Nei momenti di crisi e di stagnazione economica c’è chi chiude battenti ma c’è anche chi cresce. La gente investe il suo denaro con perizia e cerca di scegliere il meglio. Seleziona accuratamente. A tutto danno di chi noN si è ricavato e ha consolidato un proprio spazio nel cuore dei propri clienti.
Parliamo di pizza fritta, allora.Per gli irriducibili golosi.
Se volete mangiare una grandiosa versione della tradizionale specialità di Napoli, farcita e fritta con impareggiabile abilità e attenzione, da un paio d’anni a questa parte, sapete a Napoli dove andare: da Enzo Piccirillo.
Il locale si chiama La Masardona (qui uno dei miei post precedenti) e sorge in una zona non proprio ridente della città. Ma in questa stradina il sole splende: Enzo Piccirillo ha il sorriso stampato in faccia.
Non l’ho mai visto corrucciato. Fa il suo lavoro con amore.
Battilocchio di Enzo Piccirillo fotomp |
“E che sarà mai una pizza fritta” direte.
Provate ad andare a La Masardona e lo capirete. Enzo parla con competenza e passione. Il suo è un fritto che non frigge. Non c’è traccia di unto. E’ goloso, come ogni fritto, ma è digeribile.
E questo fa la differenza. Chiunque è passato da lui non ha potuto far a meno di esclamare: “ma come mai non è unto?”
Enzo se la ride.
Io mi sono fatta l’idea che non dipenda solo dalla perfetta cottura affidata a sua cugina Rosa (uno degli elementi di una squadra che annovera tutta la famiglia Piccirillo, inclusa sua moglie che ormai fissa alla cassa), e neanche dall’olio cambiato ogni giorno. Credo che il segreto sia nell’impasto. Ma state pur certi che Enzo, gelosissimo dei suoi segreti, non ve lo dirà.
A meno che non siate bravi a leggere un guizzo nei suoi occhi. Enzo non sa mentire. E’ un ragazzone vero, dagli occhi azzurri cristallini e i capelli biondi.
Il suo è uno dei pochissimi locali specializzati in soli fritti, anzi nella sola pizza fritta.
Ci ha visto lungo e, scoperto e lanciato anche dalla Guida alle Migliori Pizzerie di Napoli, ha imposto la sua visione di una pietanza antica squalificata per lungo tempo dalla dilagante campagna contro il grasso.
Ricotta, pepe, provola, cicoli di maiale, salame e pomodoro. Questi gli ingredienti usati che potrete comporre a piacimento. Vi si aggiungono – queste alcune delle novità introdotte di recente da Enzo- la scarola alla napoletana (con capperi e olive nere) e le melanzane a funghetto (“Se le melanzane sono quelle giuste”, spiega Enzo).
Ma la vera novità è un’altra: La Masardona – in barba al momentaccio economico del Paese – cresce. E apre un saletta da una trentina di posti, in tinta blu e bianca, curata e accogliente, dove consumare seduti la pizza fritta e una bevanda.
il nuovo ambiente La Masardona fotomonicapiscitelli |
Pochi fronzoli: la pizza è servita sul tavolo nel suo involucro di carta. E solo un modo, per i Piccirillo, per offrire un pò di comfort ai clienti sempre più numerosi “che ormai – spiega Enzo – non riuscivo più a contenere tra lo spazio antistante al bancone o in strada”.
Confessiamo di essere particolarmente orgogliosi di questo successo.
E’ il finale che ci piace: quello nel quale i buoni vincono. Di quei finali – lo avrete notato – che non vanno più di moda nemmeno al cinema. Auguri, famiglia Piccirillo, sempre più in alto! Oggi, sabato 18, ne parlo anche brevemente su RadioCapital nell’ambito di Walkman.
La Masardona
Via Capaccio Giulio Cesare, 27
Napoli
tel. 081 281057
apertura: tutti i giorni dalle 7,00 alle 15,30. Il sabato anche dalle 18,30 alle 22,00 (con altre specialità come pagnottielli, frittatine, arancini)