La mattina presto, via radio e televisione, una serie di giornalisti tirati giù dal letto dal roboante tam tam dei mezzi di comunicazione di massa nei quali sono arruolati, scorrono le prime pagine, e i principali titoli e pezzi del giorno, per costruire per il pubblico una rassegna stampa minima che consegni una rappresentazione a piu’ mani della giornata appena iniziata.
A volte puo’ essere un brusco risveglio dato il gusto della stampa di raccontare più guai, che fatti piacevoli.
Ma, ad ogni modo, alle 6 a.m., la notizia piu’ spiacevole ha già avuto il suono del trillare della sveglia. Poco conta, di lì in poi, specie se piove come in questi giorni (almeno nella città del sole), se si sommano a quello altre brutte notizie. Food and Beverage italiano avranno
Stiracchiandosi, con una tazzina di caffè tra le mani (magari nella colorata e calda ceramica vietrese), tra uno sbadiglio e l’altro, un “buongiorno” si fa largo tra i denti. Nonostante tutto.
Prima di scendere da casa per andare ad occupare le proprie postazioni negli alveari rispettivi, ognuno, poi, pianifica la propria giornata. Io lo faccio dando un’occhiata alle mail e al web. Qui collaziono la mia rassegna, forse un pò meno “‘ncannaccata” di quella convenzionalmente fatta delle autorevoli testate stampa e tv, ma sicuramete stimolante per il ricorso ricorrente ai blog. Attraverso loro, annuso gli umori del web, la rappresentazione emotiva e critica della giornata che ho di fronte. Nasce cosi’ la sezione di questo blog, Parola di web, che recentemente ho trascurato. Tra Brunellopoli, Velenitaly e l’affare mozzarella, mi era passata un pò la voglia di segnalare storie di ordinaria Italia, e Campania, “che non va”. Proibitivo, poi, avevo valutato, fornire la mia personale impressione senza correre il rischio di dire qualche ovvietà. C’erano commentatori più autorevoli e ben informati di me. I giorni del panico e della confuzione sono trascorsi.
A qualche giorno di distanza gli animi sono più sereni e le verifiche doverose descrivono la situazione. Torna il sorriso a illuminare il volto di molti produttori.
Sull’argomento mozzarella, ad esempio, si è fatta sufficiente chiarezza. Alla luce degli ultimi controlli rientra l’allarme generalizzato diffusosi sulle prime, e si fa strada con chiarezza la verità: quella di un fenomeno ben circoscritto ad un numero limitato di allevamenti in una zona ben individuata del territorio campano, e casertano, zona che è stata oggetto, lo si sapeva, negli anni scorsi di una sistematica dolosa opera di demolizione ambientale in nome del guadagno facile.
E’ interessante e obbiettiva, a riguardo, l’analisi fatta oggi dal giornalista Luciano Pignataro (vai), che è uno degli appuntamenti fissi della mia rassegna stampa quotidiana, insieme a tanti altri autorevoli blog e siti che popolano il web. Buona lettura.
Per approfondimenti: Il sole24 ore (vai).