Durante una lezione di Aikido Eric Asimov (leggi qui), l’esperto americano di vino del NYTimes si fa male al naso e, decide di dedicarsi a qualcuno dei suoi argomenti preferiti: le carte dei vini scialbe. Cosi’ va a cena con amici in un ristorante dove non è mai stato ma dove avrebbe sempre voluto andare in Upper East Side, a New York. Un eccellente locale che serve la tipica cucina da Bistro dove è tutto come nel 1984. Il locale è noto ed affollato ma la carta dei vini non piacerà ad Asimov per la sua ovvietà. Scrive cosi’ le sue impressioni e fa le seguenti due considerazioni molto interessanti e chiare: “Nowadays, good restaurants have to account for two groups of people. The first includes those who do not really care much about what they drink, and are happy with what might be called screensaver wines, harmless bottles that appear in the background and make little impression.
The second group cares deeply about what they drink. They want wines — or beers, cocktails and coffee, for that matter — that will enhance a meal. They want to see a list chosen with a point of view, just as they want a chef to choose ingredients that will make even a group of familiar dishes remind us of why they became popular in the first place”. Mi piace soprattutto l’efficacia della frase una lista assortita “secondo un punto di vista”.
Va bene, insomma, mettere in lista le etichette che inevitabilmente tutti chiedono, per ragioni di realizzo, ma senza esagerare. C’è anche chi, e non si può ignorarlo, fa di tutto per evitare proprio quelle. Allora diventa necessario scegliere quale è il proprio target. Provare a renderli compatibili perfettamente può essere un errore. Dedicare qualche minuto a interpretare il gusto del cliente, a farlo ragionare delicatamente sull’abbinamento con il piatto ordinato e poi proporre qualcosa di un pò più originale, assicura spesso di poter ragionevolmente inserire in carta qualcosa di più originale con somma felicità di piccoli produttori interessanti in cerca di sbocchi di mercato e magari anche del cliente che, oltre a risparmiare qualche soldo (visto che ci sono bottiglie anche molto competitive in questa categoria che non subisce l’effetto della marca), potrà esservi grato per aver trovato una nuova etichetta che lo soddisfa e che non avrebbe potuto conoscere senza il vostro aiuto.