“Dopo la crisi la scena del vino nel mercato USA e in particolare a New York é cambiata tanto” a raccontarlo è Michele Cianciulli, campano trapiantato in America che lavora nel mercato del vino a New York, intervistato da Franco Ziliani (qui). “L’elemento (parla dei problemi dello stare sul mercato americano per i vini) dannoso primo fra tutti é il prezzo, perché purtroppo una determinata fascia di consumatori che comprava i vini di fascia alta oggi non c’é più…”. Per non parlare- racconta- della concenzione dei vini stessi: no ai vinoni. Si a quelli che sanno stare a tavola. L’Italia, afferma Cianciulli, non sta messa male in questi tempi di crisi.
La varietà della quale dispone fa molto in tal senso. Interessante è l’affermazione che erroneamente tutti pensano che dopo la crisi tutto tornerà come prima. Vale per tutti i settori, e molti sostengono che lo scossone dato, difficilmente ripristinerà lo status quo.
L’intervista si conclude con alcuni interessanti spunti sul Bring your own bottle, molto diffuso nel New Jersey.
Vale la pena, specie se siete produttori, di leggere questo articolo con attenzione.
Visto che si è accesa l’attenzione degli States su ivitigni piccoli e grandi italiani e della Campania e visto che si stenta ancora, specie da noi, ad agguantare le opportunità, questa intervista fornisce diversi spunti utili per orientarsi.