A margine di un report del centro studi Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi aderente a Confcommercio, che è presentato ieri, martedì al Pizza World Show alla Fiera di Parma, dove si segnala che nelle pizzerie italiane c’è bisogno di circa 6mila pizzaioli qualificati ma nonostante la crisi e la disoccupazione si fa fatica a trovarli, è intervenuto il Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, già Delegato della Provincia per il settore AgricoloAgroalimentare, per diversi anni Presidente del Comitato per la Promozione Valorizzazione e Tutela della Pizza Napoletana, Rosario Lopa. Il Comitato insieme al ministero e alle associazioni di riferimento,interviene Lopa,si rese promotore del coordinamento per la stesura finale del disciplinare e della realizzazione del logo che ha portato al riconoscimento europeo del marcio STG, (specialità tradizionale garantita). Naturalmente, prosegue l’esponente dell’Agricoltura, ponemmo subito la necessità di predisporre la possibilità che le attività di formazione dei pizzaioli siano previste per tutelare la professionalità dei nostri Pizzaiuoli e salvaguardare le pizzerie storiche che rappresentano l’artigianalità del settore. Ormai in tutti i paesi del mondo,continua Lopa, l’alimento pizza è presente ma non è prodotto con i giusti elementi e con le dosi più equilibrate, indispensabili per una corretta alimentazione e per proseguire, nel modo più opportuno, i canoni della ricetta tradizionale Partenopea che, se organizzata con il metodo delle filiera di qualità, può rappresentare un’ attrattore turistico per il territorio. Gli ingredienti base della pizza sono essenzialmente poveri e di facile reperibilità (farina, pomodori, mozzarella) e consentono una preparazione veloce purché si impieghi una tecnologia avanzata e uno specifico know how. Raggiungendo una visione d’insieme più ampia sui comportamenti e i bisogni attuali propostoci dalla figura professionale dell’esercente pizzaiolo e dall’operatore dipendente, bisognerà organizzare corsi per dare la possibilità a giovani interessati alla ristorazione di apprendere la professione del pizzaiolo e prepararli ad un inserimento nel tessuto sociale/economico della ristorazione stessa. Questa considerazione si è evidenziata maggiormente in relazione alle ricerche di opportunità di recupero, mirato e valido ad offrire una concreta risposta ad una richiesta specifica espressa nel settore turistico e ristorativi.
Fonte: comunicazione