CARMNELLA SI E’ RIFATTA IL TRUCCO alla presenza di tanti addetti al settore e colleghi della stampa. Una serata divertente cui hanno preso parte i rappresentanti di AVPN e di Slow Food Napoli e che si è aperta con la mia introduzione e i saluti di Tommaso Esposito. Oltre gli interventi del creativo Alessandro Leone, di Vito Pagnotta ed ovviamente del padrone di casa Vincenzo Esposito.
Le pizze di sempre, un pizzico creatività, un tocco di vino e un locale ancora più accogliente pronto ad accogliere il pubblico sempre più numeroso ed esigente della sera e del week end. E’ così che Carmnella si è rifatta il trucco grazie a un gruppo di creativi composto dalla giornalista enogastronomica Monica Piscitelli e dal visual disegner Alessandro Leone. Alcune etichette campane (Gragnano, Piedirosso e Falanghina dei Campi Flegrei), il limoncello made in Naples Limonè, l’olio evo Villa Dora e altri prodotti.
Carmenella si rifà il trucco ma niente cambia nel profondo. Soprattutto non si punta a fare di questa pizzeria di quartiere l’ennesimo locale gourmet. Resta immutato, sebbene cambi l’aspetto e il contorno, il progetto di base: schietto e autentico.
Non occorrono presentazioni per la pizza di Vincenzo Esposito né per la cucina vera e saporosa di Carmnella.
Ai Pizzi di Carmnella, soffice pasta farcita con i contorni della trattoria, si è accompagnata la Birra artigianale del Birrificio Serro Croce di Monteverde (Av).
Il menù è stato riorganizzato e asciugato. Si valorizza la varietà di Ripieni, una dozzina. Mai cosi’ tanti in pizzeria. La sezione PASSIONE RIPIENO li annovera tutti.
Mentre I MILLE PIZZI DI CARMNELLA sono di stagione. Oggi in carta sono proposti con Pomodorini in insalata, Acciughe, Olive nere, Origano e Olio evo; con Ricotta, Cicoli e Pepe; con Scarole e Provola, con Friarielli e Mozzarella di Bufala; con Melanzane a funghetto e Fior di Latte; con Ragù napoletano e Ricotta o con Ragù alla genovese e Mozzarella di Bufala. E molti altri.
LA STORIA
Carmnella, pizzeria e trattoria verace napoletana, nasce come semplice cantina nel 1892 nel Borgo Sant’Antonio Abate, a un passo da Porta Capuana. A fondarla è la signora Carmela Sorrentino, donna infaticabile, intraprendente e piena di passione. Il successo del locale, intanto trasferitosi nel Rione Case Nuove, non solo ne fanno in breve una realizzata donna d’affari ma le valgono anche il diploma di benemerenza della Camera di Commercio per i 71 anni di attività del locale. Era il 1963. Rimasta vedova una prima volta, la donna, in seconde nozze, sposa Pasquale Russo e da lui ha un figlio: Gennaro. Questi, con la moglie Rita, mette al mondo Carmela, sempre intenta al lavoro in cucina e autrice di monumentali piatti della tradizione. È lei, con il marito Salvatore, pizzaiolo d’eccezione, 50 anni al banco dell’antica pizzeria Trianon che, nel 1996, dà una svolta al locale trasferendolo nell’attuale sede e avviandolo all’attività di pizzeria trattoria. Al banco è questa volta il figlio Vincenzo che, animato da un genuino ed inesauribile entusiasmo per l’arte del far pizza, mantiene con la moglie Lucia ben salde le redini del locale di famiglia che già conta quattro generazioni.
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