foto schatt |
Spaghetti a vongole, frittura di gamberi e calamari, baccalà in pastella, agnello al forno con le patate, tagliolini in brodo, inalata di rinforzo, panettone, mustacciuoli, struffoli e così via. Pioggia di regali. Si scarta all’impazzata. Brindisi con un buono spumante. Metodo classico. Italiano, se va bene. Se non fosse per la messa di mezzanotte, sarebbe difficile ricordarsi che è Natale.
A rammentarcelo qualche figura nel presepe che ci guarda dalla propria casa di sughero. Un uomo e una donna con un bambino adagiato su un mucchietto di fieno. Due animali a scaldarli.
Lo spirito del Natale è il grande assente. A rinvigorirlo, in giro, poche iniziative culturali. Un concerto gospel, quello di fine d’anno e un pò di luminarie. Per esempio quelle di Salerno che stanno attirando fiumi di turisti. Il Natale più ricco di atmosfera non è quello della grande città ma dei piccoli paesi. Per esempio uno irpino. Uno splendido come Gesualdo. E’ il Natale di chi offre il proprio tempo per intrattenere gli altri mettendo in campo le proprie risorse e capacità.
foto schatt “Masaniello” |
Dominato dal castello, il centro di questo paese è aggrovigliato attorno alla sommità che domina la valle. Ci si arriva facilmente dall’uscita di Grottaminarda.
E’ la mia boccata d’aria natalizia dallo scorso anno. Tre giovani del paese con la complicità della comunità organizzano la rappresentazione in maniera meticolosa, quest’anno, per di più, caduta l’amministrazione, solo con i soldi raccolti tra sponsor e offerte dei visitatori.
foto schatt |
E’ una tradizione che non vuole morire, quella del presepe. Una signora che fila la lana mi racconta che esiste da 20 anni. Su iniziativa di un padre cappuccino, si iniziò. 7 anni anni di filato e poi una interruzione. Poi altri quattro. Quello del 2012 è il terzo della nuova serie. Le difficoltà sono tante ma non fiaccano l’entusiasmo della popolazione che con orgoglio dà vita ad uno dei più bei presepi viventi di sempre. Costumi e scenografie curate con attenzione, musica e balli. Le scene del vecchio testamento sono racchiuse in magici angoli illuminati da candele e fiaccole. I locali che accolgono alcune scene sono quelli restaurati del centro storico quasi disabitato ed incantevole. Quest’anno, nuova rispetto allo scorso anno, c’è, ad esempio, la scena del mulino con l’asino “Masaniello” a girare instancabilmente intorno alla macina.
Tra le ultime scene da visitare, quella della natività. Un piccolo di sette mesi è Gesù e la sua mamma lo stringe forte per tenerlo caldo. La gente di Gesualdo lo abbraccia con il proprio calore. Ha da lavorare ancora una notte come Re della sua capanna, il presepe di Gesualdo va in scena anche stanotte. Ed io non me lo perderei.
Se volete cenare in zona vi consiglio il ristorante Villa La Quercia ( 0825475039) a Fontanarosa, l’agriturismo Fontana Madonna (0825444647) a Frigento e Giannasca (0825 441284) a Grottaminarda. Per soggiornare: la Country House San Pietro (0827 71023) a Paternopoli, il convento Madonna di Carpignano e gli stessi agriturismi su citati.
IL PETROLIO
Quest’anno, infine, tra i messaggi che Gesualdo invia al mondo c’è il no alle trivellazioni petrolifere che sembra abbiano avuto L’ok questo settembre. I cittadini del paese, che inizialmente avevano salutato la scoperta dell’oro nero con gran gioia, sostengono che non è il futuro che vogliono per la comunità. Si sono confrontati con geologi e tecnici e hanno ascoltato i cittadini che in Lucania hanno vissuto la stessa esperienza: il petrolio non porta occupazione e scandaglia il suolo profondamente. In una terra che può essere terribilmente capricciosa questo scatena ataviche paure.