La vendemmia 2007, che passerà alla storia come la più anticipata degli ultimi trenta anni, è la decima dei Viticoltori De Conciliis. L’azienda di Prignano Cilento, che celebra in questi giorni il suo compleanno con incontri destinati alla stampa specializzata, uno dei quali domenica, lancia per il pubblico dei cultori dei suoi vini, per gli enoappassionati e gli amanti del territorio cilentano un gioco, una gara per trovare la bottiglia da collezionare. Nel corso del mese di settembre l’etichetta di Donnaluna aglianico, cede il posto a sei fotografie di Michele Calocero che ritraggono scenari suggestivi di un Cilento più autentico, meno da cartolina turistica. Da domani le immagini saranno le protagoniste di una mostra allestita in cantina e di una caccia la tesoro che consentirà di trovarne un certo numero fra altre, e di conservarle come pezzo da collezione.
L’idea, spiegano i De Conciliis, nasce dal fatto che “ siamo arrivati al decimo anno. La nostra decima vendemmia è un punto di arrivo ma è anche un momento di svolta, e il Cilento rappresenta il punto di partenza”. Lo stile informale dell’iniziativa, cela un intento ben preciso: raccontare il Cilento dei Viticoltori De Conciliis, quella terra dura quanto affascinate, che li ha consacrati come una delle aziende trainanti della viticoltura campana, una realtà che esporta, tra l’altro, in Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone lavorando, principalmente, su vitigni autoctoni quali l’aglianico e il fiano.
L’idea, spiegano i De Conciliis, nasce dal fatto che “ siamo arrivati al decimo anno. La nostra decima vendemmia è un punto di arrivo ma è anche un momento di svolta, e il Cilento rappresenta il punto di partenza”. Lo stile informale dell’iniziativa, cela un intento ben preciso: raccontare il Cilento dei Viticoltori De Conciliis, quella terra dura quanto affascinate, che li ha consacrati come una delle aziende trainanti della viticoltura campana, una realtà che esporta, tra l’altro, in Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone lavorando, principalmente, su vitigni autoctoni quali l’aglianico e il fiano.