uno spicchio di pizza della Osteria Reale di Tramonti foto mp |
Ieri la conferenza qui il post , oggi una lettera tramite Fb. Mi fa piacere raccoglierla qui invitando tutti a mobilitarsi per scrivere la storia dei pizzaioli di Tramonti. Il comitato coordinato da Giuseppe Giordano la trovate su Fb https://www.facebook.com/storiadeipizzaioliditramonti
Mi scrive:
“Ciao Monica, non ero al convegno di ieri e ne sono dispiaciuta. Sono figlia di antichi casari di Tramonti. Mio padre (quando la mia mamma aspettava me) andò anche lui a Biella dai Giordano ma scappò: troppo era l’amore per questa terra, ritornò qui dove ha fatto il casaro fino alla pensione. Papà ora non c’è più ma il caseificio c’è ancora lo gestisce mio fratello con un socio. Il fratello di mio nonno andò a N.Y nel 1906 insieme a Cuomo (padre del governatore Mario Cuomo).Lì faceva il mestiere di casaro la notte per il suo negozio e la mattina per Cuomo. Il figlio dello zio ha tenuto il negozio fino agli anno 80 in Little Italy a N.Y.
Io ho sposato un pizzaiolo che ha gestito un locale al nord, adesso lo gestisce in Costa D’Amalfi ancora troppo lontano da Tramonti per me che sto progettando un piccolo laboratorio per conciliare le due passioni: la mozzarella artigianale e la cucina rurale tramontana compresa la pizza tutto a km0.
Ti volevo dire (in merito alla storia dei pizzaioli di Tramonti) che la storia della pizza di Tramonti ha avuto inizio prima della pizza di Napoli, la regina Margherita.
Devi sapere che sin dai primi dell’800 in ogni famiglia a Tramonti c’era un forno, il quale veniva usato per fare la cotta di pane e i contadini si facevano la pizza nel ruoto di rame. Solo marinara con il lardo e le alici che gli portavano i monaci francescani durante la questula. Quando i Giordano sono andati a Novara non hanno fatto altro che portare le famiglie di Tramonti ad esportare la nostra cultura, forse non erano capaci di gestire una pizzeria ma il mestiere di pizzaiolo lo conoscevano bene!” firmata: con affetto Raffaella A.